Nato il 12 febbraio 1809 a Shrewsbury in Inghiterra fù un naturalista, molto famoso per aver formulato la teoria dell'evoluzione delle varie speci, sia animali che vegetali e ricercendo un antenato comune a tutte queste.
Pubblicò la sua teoria sull'evoluzione delle specie nel libro "L'origine delle specie" nel 1859. Raccolse molti dei dati su cui basò la sua teoria durante un viaggio e in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos.
Fin da piccolo Darwin era appassionato di insetti, minerali, osservare gli uccelli e andava a caccia.
Nel 1825 venne iscritto all'università di Edimburgo alla facoltà di medicina. Ma dopo qualche anno interrompe gli studi senza laurearsi. Il padre lo iscrisse di nuovo all'università di Cambridge sperando in una carriera ecclesiastica. Dopo gli studi si imbarcò sulla nave "Beagle", in partenza per una spedizione cartografica di cinque anni attorno alle coste del Sud America durante questo periodo sviluppò grandi capacità osservative per rendere possibile una parte della sua teoria. Ciò gli permise di studiare sia le caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran numero di organismi viventi e fossili.
Da questa spedizione diede un importante contributo alla scienza portando alcuni campioni di animali e vegetali al British Museum ancora sconosciuti.
Darwin analizzando diversi reperti che aveva conservato dal viaggio notò alcune somiglianze. Inoltre notò che per ogni arcipelago le forme delle tartarughe, uccelli differivano dagli altri arcipelaghi.
Teorie:Con la teoria dell'evoluzione Darwin dimostrò che l'elemento in comuneche è l'evoluzione. Secondo una visione evolutiva della vita, i membri dello stesso gruppo si assomigliano perché si sono evoluti da un antenato comune. Secondo l'opinione di Darwin, le specie nascono mediante un processo di “discendenza con variazione”. Fatto ancora più importante, nel suo trattato sull'origine delle specie, Darwin oppose la teoria della selezione naturale per spiegare con quali meccanismi avviene l'evoluzione.
-Riproduzione: tutti gli organismi viventi si riproducono con unintervallo che in breve tempo, il numero di individui di ogni specie potrebbe non essere più in equilibrio con le risorse alimentari e l'ambiente messo loro a disposizione. Mettendo a rischio la prole.
-Selezione: esiste una lotta continua per la sopravvivenza all'interno della stessa specie e anche all'esterno. Nella lotta sopravvivono gli individui più forti, cioè quelli meglio strutturati per giungere alle risorse naturali messe loro a disposizione, ottenendo un vantaggio riproduttivo sugli individui meno adatti.
-Variazioni: tra gli individui della stessa specie esiste un'ampia variabilità dei caratteri; ce ne sono di più chiari e di più scuri, di più lenti e di più veloci, di chi più forti e di chi meno ecc.
Teroia dell'evoluzione:
Darwin dimostrò che l'evoluzione dell'uomo parte da un animale: la scimmia. Darwin si rifà anche a Mendel che precedentemente dimostrò l'ereditarietà del DNA e sulla variabilità. Questo processo si basa sulla trasmissione del patrimonio genico di un individuo alla sua progenie e sull'interferenza in essa frapposta dalle mutazioni casuali. E con questi piccoli errori accumulandosi nel tempo possono generarsi nuove speci. Ciò può avvenire anche per diverse necessità di adattamento.
Darwin diventò uno dei maggiori esponenti della biologia.
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